Formazione manageriale

Management Consulting dal 1981

“Serve un’integrazione concreta tra processi formativi e reale situazione aziendale”: è il nostro imperativo.
Noi non cediamo alla tentazione di proporre i nostri docenti formatori come portatori di conoscenze o capacità di relazione stupevole, o di istrionismo e manifestazioni manipolatorie fine a se stesse. Le persone poi ritornano al reale: hanno cioè aspettative concrete di vario tipo.
E’ quindi per noi necessario che l’esperienza formativa, per quanto innovativa ma non sempre necessaria, sia altrettanto incisiva, capace di creare stimoli, pensieri, azioni indirizzati a precisi risultati individuali ed aziendali. Utilità quindi, resa disponibile con efficacia ed efficienza.
Innovare e sviluppare l'efficienza manageriale
Oggi mestiere e professione sono patrimonio di pochi. Spesso si apprende standosene da soli, senza maestri, senza insegnamenti di vita, di valori, perché manca il tempo, non si trova il modo, non si ha voglia di insegnare…
Tuttavia, il rapido evolversi del contesto economico e produttivo di questi anni non consente che la sola esperienza compiuta sul lavoro sia sufficiente per interpretare nuovi ruoli o per recepire le diverse modalità con cui devono essere considerati, riconsiderati e gestiti quelli esistenti.
Bob Aubrey, un famoso formatore (ha scritto “Saper far sapere”) scrive: “ai miei occhi un manager che non sa trasmettere ciò che sa o che non trova il tempo per farlo, che non ha il coraggio di definire se stesso in rapporto all’utilità verso gli altri, questo manager è un incompetente”.
Anni di attività ci hanno confermato che nelle situazioni aziendali nelle quali l’esperienza e le capacità non sono sufficienti, suscitare abilità di scegliere tempestivamente di fronte ad alternative nuove ed impreviste è compito specifico della FORMAZIONE, un settore che occupa ampio spazio privilegiato nell’ambito della nostra attività.
Per una efficiente ed efficace risposta alle esigenze del mondo imprenditoriale, questa attività viene da noi espressa attraverso due momenti: uno informativo, in sintonia con lo stadio evolutivo dello scenario, l’altro formativo, come supporto per il raggiungimento degli obiettivi aziendali.
Finalità, concetti e metodi della formazione
La formazione, per sua natura, crea, nella maggior parte delle tipologie attuali, un momento staccato rispetto alla realtà operativa, momento nel quale è facile che in gruppo si sviluppi un elevato livello di coinvolgimento che crea stimoli emotivi significativi e determina acquisizione di conoscenze innovative.
Naturalmente la stabilità della situazione è bassa perché il gruppo si scioglie, la tensione emotiva si allenta e le conoscenze acquisite trovano difficoltà a trasferirsi automaticamente ai contenuti reali in situazione operativa.
Ecco quindi perché è necessaria, sempre più in questi ultimi anni, un’integrazione concreta tra “il reale e l’aula”.
La ricerca del “partner-formatore ideale” da parte dell’azienda è progredito sempre più sensibilmente verso una figura professionale che non si riduca a proporsi come portatore di conoscenze o capacità di relazione stupevole, o di istrionismo, o di manifestazione manipolatorie d’aula fini a se stesse.
Le persone ritornano poi al reale: ad avere aspettative di vario tipo verso l’organizzazione, i loro capi, i loro colleghi e collaboratori; quale coerenza, congruenza, fattibilità possono trovare, o per lo meno percepire, tra il momento formativo ed il reale operativo?
E’ quindi necessario che l’esperienza formativa, per quanto innovativa, sia altrettanto incisiva, capace di creare stimoli, pensieri e azioni indirizzati a precisi obiettivi aziendali.
Questa la nostra concezione della formazione: utilità, resa disponibile con efficacia ed efficienza.
Tipologie di formazione
La nostra attività di formazione opera su tre differenti livelli di servizio:
1)FORMAZIONE INTERAZIENDALE
Ricettivi alle variazioni che via via si affacciano nello scenario industriale proponiamo alle imprese una gamma di seminari relativi alle diverse discipline aziendali per offrire l’opportunità di un aggiornamento tempestivo ed efficace. Si caratterizzano per una durata contenuta, per la specificità del temi e la plurisettorialità delle aziende partecipanti. La funzione di questi seminari assume prevalentemente un ruolo informativo e di aggiornamento.
2)SEMINARI AZIENDALI
Lo stimolo proposto dalla nostra formazione interaziendale si traduce sovente nell’esigenza, da parte dell’azienda, di estendere ad un gruppo più ampio le tematiche che un singolo partecipante ha affrontato: in una struttura interfunzionale, il singolo non può farsi artefice della trasmissione perfetta delle conoscenze apprese ad un gruppo di lavoro più allargato. La consapevolezza di questa esigenza ci induce a progettare per l’azienda e con l’azienda momenti di formazione che rispecchiano la sistematica “messa a fuoco” di un programma ad hoc.
3)FORMAZIONE AZIENDALE
La formazione aziendale viene da noi realizzata in modo personalizzato ed esclusivo poiché si riferisce ad interventi progettati su specifiche e peculiari esigenze del Cliente. Un’autentica “formazione aziendale” non si presenta con un catalogo di proposte, ma offre un risultato. Una formazione su misura, infatti, rende possibile una tempestiva risposta dell’azienda e dei propri uomini alle necessità di carattere commerciale, produttivo, gestionale, organizzativo, manageriale, derivante dalle esigenze di mantenere la propria presenza in un mercato altamente competitivo. La “partecipazione attiva”, indispensabile per raggiungere risultati significativi, viene lievitata nell’intervento formativo da lavori di gruppo strutturati e, se richiesto, facilitanti l’analisi, diagnosi e formulazione di proposte sulle problematiche aziendali, configurandosi come supporto allo sviluppo organizzativo.
Management Challenge
Management Challenge.
I manager più sensibili ed attenti sentono da tempo il bisogno di vivere con maggiore qualità le proprie relazioni.
Riconoscono di voler ritrovare una dimensione più umana e trascendente dell’efficacia e dell’efficienza delle loro azioni, dei loro comportamenti. Vogliono riscoprire il gusto e l’utilità di mettersi a confronto ed in discussione in un ambiente che non sia troppo formale e che offra, tramite il gioco della “spontaneità guidata”, la forza e la giusta tensione all’automiglioramento.
Per loro abbiamo concepito e realizzato una metodologia di apprendimento, che mette in rilievo potenzialità non solo professionali ma soprattutto personali del partecipante: il MANAGEMENT CHALLENGE.
E’ un percorso originale che, con tematiche di management, combina e modella proposte di natura teorica e pratica, dalla psicologia all’alimentazione, dalle tecniche di orientamento nel bosco alla motivazione in azienda, dall’abilità manuale nel costruire a tecniche di respirazione.
L’elemento centrale del MANAGEMENT CHALLENGE è l’esperienza reale vissuta nel gruppo, il prendere coscienza che lavorare bene insieme, in competizione ed in collaborazione, in modo oggettivo e facilmente trasferibile, orientato all’empirico, è la cosa tra le più

importanti per un’organizzazione di successo. A stretto contatto con la natura, i partecipanti valorizzano la dimensione di rapporto con se stessi e con gli altri.
Orientato ai problemi concreti, con un giusto equilibrio tra aula e pratica, tra principi generali e applicazioni, ricchissimo di esercitazioni ed esempi, possibilità di confronti a gruppi, non si limita ad offrire la possibilità di acquisire una solida conoscenza di management, ma mette a fuoco i problemi delle organizzazioni: nuovi modelli organizzativi, nuovi stili di direzione, processi di decisione, il ruolo della creatività, del lavoro di gruppo, la gestione delle risorse umane, ecc.
Le attività sono strutturate secondo la logica del “learning by doing” e le esercitazioni e le prove fanno riferimento a precise abilità di pianificazione, di strategia, di organizzazione, di problem solving creatività, lavoro di gruppo, discussioni, divisione dei compiti, deleghe, coordinamento.

Il grido di Archimede
“Ogni forza che provochi il passaggio dal non essere all’essere è una forza creatrice; per cui l’attività creativa non si limita alla poesia ma si estende a ogni attività dell’uomo”.
Questa la definizione di creatività che si trova nel “Convito” platonico e che in questo corso di formazione si espande nella divulgazione, ad uso dei manager, di tecniche euristiche ampiamente sperimentate nella pratica.
Tali pratiche agevolano sia l’individuo che il gruppo a giungere all’”istante creativo”, alla possibilità di rendere visibili idee e progetti prima “nascosti”.
Chiamiamo “ideatività operativa” la possibilità di risolvere problemi aziendali tramite la totalità delle facoltà mentali, amplificate in un gruppo in cui sia positivamente integrata, anche solo come approccio, tale possibilità.
L’introduzione di queste tecniche nell’azienda produce i seguenti risultati:
– scoperta di nuovi prodotti, servizi, promozioni;
– individuazione di nuovi mercati, potenziali segmenti;
– nascita di una mentalità di complementarietà e di interazione al posto di una di opposizione e conflitto;
– trasformazione dell’approccio ai problemi e dei metodi di lavoro che ne conseguono;
– sviluppo dell’attitudine a trasformarsi in agente del cambiamento piuttosto che di adattamento alle trasformazioni che non ha provocato.

Un progetto “ad hoc” potrà mirare a risultati maggiormente specifici.

Professione venditore
Il solito corso di vendita?
No. I venditori si stancano facilmente durante un corso di vendita tradizionale.
Le moderne strategie di persuasione forniscono alla vendita un approccio totalmente concentrato sul cliente e funzionano come nessun altro metodo di vendita, in perfetta sintonia con questa professione così affascinante.
Ogni tipo di influenza, persuasione, vendita, è per prima cosa emozionale; ciò che si vende è emozionale.
Gli uomini di vendita che operano in quest’ambito imparano come costruirsi fiducia ed un ottimo rapporto, imparano come pensa e prende le sue decisioni il cliente.
In questo corso, rivisto ed ampliato in oltre vent’anni di successo, quando ancora la neurolinguistica in Italia appariva pallida e suscitava perplessità ai “guru” della psicologia applicata , si imparano modi completamente nuovi ed efficaci per affrontare persino le più brutali obiezioni tramite potenti tecniche che modificano la prospettiva del cliente relativa a ciò che è importante. In sintesi, tra i temi più importanti qui trattati: il rapport, l’ascolto e la dimensione del colloquio, il linguaggio di precisione, il metamodello ed il linguaggio persuasivo, la buona formazione degli obiettivi, la negoziazione.
In realtà questi temi sono strettamente interconnessi ed interdipendenti.
Vendita magica? No: logica della vendita!
Questo corso è adatto a chi vuole imparare a mettere in pratica ciò che i più grandi venditori fanno inconsapevolmente e per chi vuole superare se stesso nei rapporti con le persone, divertendosi allo stesso tempo.
L'interazione telefonica
Qual é l’errore più frequentemente commesso dalle organizzazioni al telefono?
Non si è mai abbastanza amichevoli, non viene percepito a sufficienza come il telefono sia uno strumento principe dell’immagine dell’azienda, non si comunica in modo preciso, conciso, completo.
Questo programma formativo si propone di preparare le persone che gestiscono i contatti telefonici in modo da incrementare l’efficacia della loro azione sulla base di precise tecniche di comportamento in modo da:
– acquisire una metodologia di risposta adeguata alle attese di chi entra in contatto con l’azienda,
– migliorare il momento del contatto diretto con il cliente,
– trasformare gli ostacoli emotivi in attenzione selettiva verso un risultato telefonico ottimale,
– ampliare i vantaggi del marketing telefonico,
– concludere in modo positivo ogni momento relazionale,
– conoscere le alternative migliori per mettere in attesa, per presentare meglio il servizio,
– costruire la catena: caratteristiche – vantaggi – benefici sia nella proposta di vendita, sia nella gestione delle informazioni e della negoziazione.

Non vengono somministrate tecniche ed idee pratiche preconfezionate, ma, sulla base di queste, viene creato un “modello” personalizzato, perchè ogni persona ha la sua voce, il suo tono, il suo stile, il suo ritmo, la sua velocità, il suo timbro, le proprie convinzioni di capacità persuasiva: questi ingredienti, a contatto con un “giusto” lievito ed armonizzazione, consentono un risultato usufruibile da subito.

Dinamiche di eccellenza nella comunicazione e nella relazione
L’insufficienza della qualità della nostra comunicazione é una delle maggiori fonti di tensione, sia a livello personale sia nell’attività di lavoro, con i colleghi, i collaboratori, i capi, i clienti, i fornitori e gli stakeholders.
Più si assumono responsabilità di gestione e di sviluppo, più aumenta il tempo (dal 60 all’80% della giornata) che il management deve dedicare ad una comunicazione che sia efficace, produttiva.
Con questo progetto di formazione, attraverso l’utilizzo di alcuni modelli e di alcune tecniche particolari, si può apprendere come mettersi in relazione con gli altri in modo elegante, ottimale, funzionale e congruente con il proprio contesto e ruolo, sviluppando così al meglio il rapporto tra gli individui e l’organizzazione e sviluppando continui feedback costruttivi, essenza della comunicazione eccellente.
Abbinando queste abilità si migliora la capacità espositiva, la gestione delle riunioni, la trasmissione agli altri di una propria esperienza o abilità, che necessariamente ha come risultato un notevole incremento della capacità di comunicazione, di negoziazione, ecc.
Il progetto si presta alla possibilità di usare modelli e tecniche base ma anche più raffinate, come la “programmazione neurolinguistica” o la più sofisticata “sintonica”, dato che la docenza è affidata a Neurolinguisti certificati.
Gestione dei collaboratori
“Prendeteci le nostre fabbriche, il nostro sistema commerciale, le nostre vie di comunicazione, prendeteci il nostro denaro e tutte le altre risorse materiali e finanziarie, ma lasciatemi la mia organizzazione, e in quattro anni mi risolleverò.” (Andrew Carnegie).
Le persone dovrebbero rappresentare la vera fonte di energia per l’organizzazione.
In questa situazione è facile che l’uomo diventi il “lievito” dello sviluppo di idee per l’efficienza, dell’innovazione, di un efficace problem solving, di un clima di sostegno e di supporto nei momenti di difficoltà, ecc.
Per gestire e sviluppare questo “capitale” é necessario:
– avere una conoscenza più profonda del modo in cui le persone si comportano a livello individuale e di gruppo nell’organizzazione aziendale.
– avere una comprensione maggiore di come integrare il personale e gli obiettivi aziendali e come organizzare il proprio gruppo di lavoro.
– acquisire le conoscenze di tipo tecnico, metodologico e relazionale necessarie per un’efficace gestione delle risorse umane.
– sviluppare capacità di gestione attraverso la simulazione e l’analisi di situazioni reali.
Il programma si basa su tematiche che spaziano dalla motivazione dei collaboratori collegata al senso di responsabilità, alla cultura dell’azienda, le leve, gli strumenti ed i modelli organizzativi più efficaci per la gestione, la delega, lo stile manageriale più adatto, la leadership, ecc.
Strategie di persuasione e convincimento
Si chiama “rapporto” il contatto positivo tra due persone e quando viene instaurato esso produce il mimetismo del comportamento ed in questo senso si lavora, al fine di creare un clima di fiducia nella relazione.
Questa qualità di relazione rappresenta la condizione essenziale e totalmente inaggirabile per raggiungere un obiettivo, qualunque esso sia .
Quando due persone sono implicate in una relazione di questa qualità, i loro comportamenti hanno la tendenza ad armonizzarsi.
Questa situazione é la base di partenza per acquisire gli elementi e diventare un buon negoziatore, imparare i “trucchi del mestiere”, sviluppare la capacità di procedere arrivando a decisioni il più possibile condivise dalle parti in causa. Dal punto di vista quantitativo il progetto di formazione amplia la visuale: – sul processo di negoziazione: tecniche, stili, controllo;
– sul contesto e le costrizioni in cui si svolge la negoziazione;
– sulla strategia della negoziazione e della persuasione;
– sulle tecniche psicologiche fini;
– ecc.
Infine su particolari situazioni, come
– le trattative sul prezzo,
– la conclusione dell’accordo,
– il convincimento personale,
– il cambiamento di convinzioni,
– ecc. sarà possibile, applicando tecniche di “sintonica” riuscire a rendere protagonista l’interlocutore, persuadendolo con integrità.
Team building
Uno dei presupposti fondamentali di un’azienda è che l’organizzazione esplichi il proprio lavoro mediante gruppi di vario genere: comitati, équipe tecniche, project team, problem-solving team, gruppo di direzione, staff di stabilimento, ecc.
Praticamente tutte le azioni di mutamento e di sviluppo condotte dall’organizzazione hanno tra i loro primi obiettivi di mutamento il miglioramento dell’efficienza di gruppo.
Il TEAM BUILDING è dunque un’attività manageriale che prepara e sviluppa tale efficienza.
Alcuni obiettivi di questo progetto formativo sono:
– acquisire capacità da Trainer efficace per gestire gruppi di lavoro anche temporanei che lavorino con più alta redditività,
– sviluppare collaborazione, partecipazione ed integrazione tra i partecipanti del team,
– aumentare l’energia positiva delle persone e fra le persone, costruendo un clima sereno ed adeguato a vari contesti di azione,
– conoscere e capire le differenti fasi di sviluppo di un gruppo o di una équipe di lavoro, gestendo così in modo differente le persone a seconda delle fasi stesse,
– interpretare e gestire le inevitabili differenze di opinione nella soluzione di problemi e nella presa di decisione verso le azioni,
– saper identificare e potenziare i diversi ruoli e funzioni psicologiche dei partecipanti al gruppo.
Gestire e risolvere i conflitti
Spesso i manager si trovano nella condizione di divenire sempre più inclini a riconoscere ed affrontare le loro divergenze piuttosto che attenuarle.
E’ comprensibile come sia necessario impegnare energie psicologiche e sociali per eliminare i conflitti, dato che i conflitti non affrontati possono risolversi in forme indirette e distruttive.
Un sistema organizzativo che sa riconoscere e affrontare efficacemente i suoi conflitti interni presenta una maggiore capacità di innovazione e di adattamento.
Qui non si intende enunciare che si deve per forza essere tutti in armonia per considerare un’organizzazione efficace, anzi: un’azienda senza conflitti è “morta”: Come si può essere “tutti” d’accordo? I conflitti sono utili, purché restino oggettivi e non trascendano verso l’emotività incontrollabile.
In che modo, quindi, possiamo minimizzare i rischi ed accrescere l’efficacia del confronto diretto o degli altri modi di gestire i conflitti?
Alcuni obiettivi del presente progetto formativo sono:
– definire ed approfondire le caratteristiche della “persona difficile”,
– identificare il comportamento secondo strutture e modelli di comunicazione, atteggiamento e linguaggio,
– approcciare il “difficile” ed il conflitto con linguaggio ed atteggiamento appropriati,
– motivare le persone al cambiamento con guida anticipata ed identificazione degli obiettivi comuni,
– attivare il cambiamento con manipolazioni positive e condivise.
Business Plan e pianificazione
“Solo con la chiara definizione dell’ambiente d’attività e gli scopi dell’azienda si riescono a stabilire obiettivi chiari e realistici… La strategia si occupa di determinare quali sono le attività fondamentali, ma ha bisogno di sapere chi siamo come azienda, qual é il nostro mercato, qual é la nostra competitività rispetto alla concorrenza…” (Peter Drucker).
Dal greco “strategoz“, strategia indica chi sta a capo dell’esercito, durante una campagna militare.
Nell’antichità la strategia era l’arte e la scienza di guidare alla vittoria le forze armate.
Oggi la strategia è l’attività con la quale le aziende decidono e scelgono di conseguire i loro obiettivi generali.
La proposta, in questo senso, si focalizza sui seguenti obiettivi:
– conoscere, interpretare, ricercare e sviluppare le attività di analisi indispensabili sul mercato, sulla concorrenza, sul prodotto/servizio e sulla competitività,
– sensibilizzarsi sulla necessità di sorvegliare costantemente l’ambiente in cui opera l’azienda,
– trasmettere gli elementi fondamentali per l’utilizzo appropriato dello strumento del business plan e della veglia strategica,
– definire la coerenza, congruenza e fattibilità della pianificazione strategica dalla definizione degli obiettivi alle azioni concrete sui drivers primari e secondari.
Management skills
– Analizzare, verificare e confrontare le proprie politiche e prassi di direzione, alla luce delle proprie conoscenze, valori, assunti di base.
– Interiorizzare una conoscenza adeguatamente profonda delle modalità con le quali le persone si comportano, agiscono, sia a livello individuale sia di gruppo, nell’ambito della propria organizzazione.
– Potenziare il proprio ruolo nell’organizzazione, avendo ben identificato il proprio stile manageriale.
– Comprendere ed interiorizzare una maggiore consapevolezza del modo con il quale il personale si integra per sviluppare al meglio le proprie capacità e poterle “azionare” all’interno dell’organizzazione.
Questi alcuni degli obiettivi del progetto di formazione , che si andranno ad integrare con le reali esigenze organizzative di ogni singola azienda.
La metodologia é attiva, come in tutti i nostri corsi di formazione.
Particolare enfasi verrà indirizzata alla necessità di rendere efficace la propria leadership e sui fattori generali e specifici che influiscono sul comportamento di leadership.
Ogni sessione si apre con un caso reale, con discussioni, pratiche di

management vere e proprie, applicazioni, esercitazioni, simulazioni, test e verifiche con riferimento a situazioni vissute e con lo studio di alternative reali da praticare con successo nelle varie problematiche e processi.

Leadership efficace
“L’essenza della leadership è la manipolazione della cultura.” (E.H. Schein)
Schein intende la manipolazione in modo positivo.
Se la cultura di un’organizzazione deve adeguarsi verso un cambiamento significativo in quanto ritenuto indispensabile per la sopravvivenza stessa o lo sviluppo di un’organizzazione, qualcuno deve essere “leader” di questo cambiamento.
Riuscire a farlo vuol dire essere leader veramente in quanto tale cambiamento è uno dei cambiamenti più difficili da realizzare: si tratta di agire su artefatti, valori, assunti di base, spesso radicati, spesso “bloccati” o inariditi. Questo non vuol dire che le persone che ne azionano i relativi comportamenti siano consapevoli di ciò.
C’è molto bisogno di leader efficaci ai vertici delle nostre organizzazioni: ciò rende competitiva un’azienda, una nazione.
Al di là delle classificazioni correnti forse superate (leader autocratico, democratico o di briglia sciolta), è necessario prima di tutto comprendere qual è il nostro punto di partenza: quali caratteristiche possediamo già.
Prima di accedere all’aula, infatti, i partecipanti al nostro corso riceveranno materiale diagnostico apposito, in modo

da scoprire questo punto di partenza. Ci spediranno il loro elaborato, noi lo elaboriamo e lo restituiamo con le indicazioni e alcuni suggerimenti da attuare subito, in azienda, registrandone i risultati su apposito modulo.
Dopo questa “prova”, sulla base dei risultati dei partecipanti, si parte con la formazione vera e propria.
La didattica è affidata a formatori professionisti, ma i veri “leaders” saranno i partecipanti stessi, in un itinerario un po’ fuori dai canoni, ma efficace.

Presentarsi per convincere
Un discorso, un’idea, un progetto, un’iniziativa, se stessi, la propria azienda: niente può essere proposto senza un giusto “contorno”, senza presentazione. Perché presentare è comunicare, è entrare nei codici dell’altro o del gruppo, di chi ci sta di fronte.
Presentare è un’arte e una scienza, non la si improvvisa ma non nasce nemmeno dall’accumulo forsennato di dati e dall’accensione di schermi, diapositive, grafici ed efficientismo. (Paul Le Roux)
La si può imparare però, come si imparano le leggi della retorica e quelle più sfumate del convincimento empatico, della comunicazione di gruppo, della persuasione.
La pragmaticità del nostro approccio la si nota fin dal primo giorno di corso: ogni partecipante vedrà il proprio progresso personale, si renderà conto di come sta cambiando il proprio modo di esporre, di parlare, di presentare i fatti.
Non solo pratica, ma anche cultura storica, da Cicerone in poi, ma senza enfasi accademica, cogliendo da ciò l’essenza efficace di una presentazione che non deve perdere il suo scopo primario ed incisivo.
Alcuni degli argomenti:
– voce, respiro e gestione dell’emozione;
– postura e gesti: accompagnamento al significato;
– ritmo, pause, enfasi: arte oratoria ma non solo;
– uso del microfono e degli altri strumenti di presentazione;
– sguardi ed attenzioni verso il pubblico;
– l'”uso” del publico;
– elementi di layout mentale: preparazione, tempi, obiettivi.
Problem solving e decisione
Molte volte è sufficiente un cambiamento di prospettiva per semplificare drasticamente un problema.
Un esempio? Risolvete questo quiz:
“In una provetta sono contenuti germi il cui numero raddoppia in un minuto. Con tale velocità di riproduzione la provetta sarà riempita in un’ora. Sapreste dire quanto tempo occorre affinché la provetta sia riempita per metà?”.
Il problema diventa banale se si ragiona a ritroso: se la provetta è piena in un’ora, sarà piena per metà esattamente un minuto prima. Quindi la risposta al quesito è: 59 minuti. Facile, no?
Spesso si “decide” di intraprendere una strada senza prima aver esaminato bene il problema. Ma cosa vuol dire “esaminare bene il problema”?

La nostra proposta si articola sui seguenti punti:
1) La percezione dei problemi: “nella percezione, spesso, c’è la soluzione del problema”: sensazione, percezione, illusioni percettive.
2) La soluzione dei problemi: uso della logica, ragionamento e metodo, logica scelta, alternative e decisione, logica e creatività, pensiero laterale e problem solving.
3) L’assunzione delle decisioni: contesto, concetti e valutazioni.
4) Attuazione delle decisioni: spesso si decide ma poi si procede con fatica ad attuare la scelta fatta. Perché? Quali sono i controlli da azionare, quali gli argomenti, le motivazioni, gli stimoli?

Risorsa tempo e priorità
C’è ancora bisogno, ai nostri giorni, di partecipare ad un corso di formazione sulla gestione del tempo?
In realtà sì. Veniamo spesso in contatto con managers ed imprenditori che spesso non riescono a far fronte alla mole del loro lavoro, non ce la fanno, non hanno il tempo.
Spesso tutto questo viene indirizzato ad un problema di organizzazione, o di delega, o di pianificazione delle attività e delle priorità, o di incapacità di comprendere come mettere ordine, che cosa può anche essere non eseguito…
Altre volte è tutto questo insieme.
In questo corso gli obiettivi che sviluppiamo sono i seguenti:
– gestire in modo efficace (raggiungere gli obiettivi) ed efficiente (ottimizzare l’utilizzo delle risorse) il proprio tempo;
– analizzare l’attuale programmazione personale per consentire di raggiungere i propri obiettivi attraverso il superamento di ostacoli o abitudini mentali e/o sociali;
– acquisire maggiore consapevolezza nella gestione del tempo per ridurre tensioni e possibili cause di stress poco produttivo.
Tra i contenuti:
– evitiamo di fabbricarci degli alibi inopportuni: esame di coscienza sul proprio destino;
– se sono efficiente sono anche efficace;
– stress, ansia, tensioni possono essere ristrutturati in gioco;
– sogni ad occhi aperti oppure pianificazione accurata in 8 minuti al giorno?;
– ottimizzare il tempo delle relazioni: sintetizzare ed ottenere feedback;
– il “qui ed ora” come vincolo strategico;
– setacciare ed eliminare le cose che si possono delegare o non fare;
– i nemici del tempo: eliminiamoli.
Valutare per valorizzare
La valutazione delle posizioni come è stata tradizionalmente intesa è meno utile che in passato, dato che le organizzazioni sono e devono essere più fluide, lavorano più per progetti e processi; con la valutazione delle posizioni si rischia di “stabilizzare” artificialmente l’organizzazione partendo da presunti contenuti di responsabilità e attività chiari, definiti e stabili, quando invece l’organizzazione prevede e richiede sempre più ruoli giocati con alto tasso di interpretazione soggettiva, flessibilità nell’organizzazione del lavoro e responsabilità di volta in volta attribuite in base alla competenza professionale piuttosto che in base alla posizione gerarchica. Un secondo punto riguarda la centralità del concetto di competenza: se le competenze sono centrali per capire la qualità delle risorse umane disponibili e per garantirsi la competitività dell’impresa, allora diventa importante la misurazione e la valutazione delle competenze presenti, sia a livello diffuso nell’organizzazione che a livello di singola persona.
La nostra proposta, sulla base delle esigenze e delle considerazioni sopra espresse, si concentra su un percorso di formazione aderente a tali pensieri.
il percorso è diviso in sezioni, tese a rendere pratico, essenziale e sintetico un vero e proprio “modello”:

• A: mappatura delle competenze (definite in competenze di gestione, di tipo trasversale) e progettazione dell’intervento.
• B: analisi e valutazione delle competenze (bilancio delle competenze comunemente inteso) tramite somministrazione di test, questionari ecc.
• C analisi e mappatura dei processi, delle attività, delle decisioni infra ed interfunzionali;
• D: identificazione di una strategia di sviluppo delle competenze, intesa come proposta di ridefinizione dei processi di lavoro;
•E: principi e tecniche di valutazione e di autovalutazione;
•F: comunicazione e gestione della valutazione;
•G: periodicità della valutazione e sistema premiante.

Project management
Data l’attuale esigenza di competitività e la necessità da parte delle aziende di mantenere la loro leadership, lo scenario attuale è caratterizzato dalla presenza di un mercato sempre più competitivo e globalizzato: tutto ciò mette in gioco una macchina organizzativa complessa, che coinvolge tecnologie, applicazioni, know-how, investimenti, motivazione, disponibilità di persone finalizzato ad assicurare la soddisfazione del cliente e quindi aumentare o mantenere il proprio vantaggio competitivo. In questo contesto, la capacità di governare i progetti – e quindi garantirne il risultato atteso nel rispetto delle componenti di costo, tempi e qualità – è una competenza indispensabile.
Il nostro programma ha la finalità di formare i partecipanti sulle componenti manageriali, organizzative e metodologiche necessarie per governare efficacemente i progetti.
– Il processo del progetto: Cicli e modelli di vita, L’articolazione delle varie fasi: quante e quali?, Obiettivi e compiti operativi Il controllo di progetto, L’avanzamento lavori
– Il Project Manager: Le sue relazioni tipiche, Le caratteristiche di base e che si devono sviluppare maggiormente, Le aspettative organizzative di ruolo
– Il metodo di lavoro specifico del PM Modello dei processi e modello delle competenze
Sono alcuni dei contenuti tipici del nostro corso di base, a cui possono seguire seminari specifici per attività specifiche.

Gli strumenti utilizzabili nel Project Management, e di cui si farà pratica sono i seguenti:
– Percezione
– Definizione
– Analisi
– Trattamento delle proposte
– Discussione in gruppo
– Decisione
– Piano d’azione.

Valorizzazione dello stress positivo
Lo stress è dovuto a disarmonia fra se stessi ed il proprio lavoro, a conflitti fra il ruolo operato e quello al di fuori di esso, da un certa mancanza di controllo sul proprio lavoro in generale, alla mancanza di apprezzamento sul lavoro svolto, ecc. ecc.
Lo stress non ha in sè e per sè una connotazione negativa o positiva: è infatti un impegno di un organismo per cercare di adattarsi all’ambiente in cui è immerso. Questi continui aggiustamenti fanno parte della base della nostra vita.
Dunque c’è un modo positivo di essere stressati: è una condizione nella quale ci sentiamo carichi; non troppo carichi perchè saremmo troppo “tirati”, nè troppo poco perchè saremmo spenti.
Alcune volte ci capita di vivere una giornata ricca di stimoli, altre volte viviamo le stesse situazioni come un peso, una sopraffazione.

Ognuno di noi dovrebbe trovare il suo livello ottimale di “attivazione”, in modo da sentirsi “funzionare al meglio”. Così saremmo in grado di affrontare efficacemente la realtà attorno a noi.
In questa proposta di formazione analizzeremo e approfondiremo modelli, tecniche e strumenti in grado di valorizzare questa “tendenza”.

Alcuni contenuti specifici sono:
– diversi livelli di stress: misuriamo i nostri;
– mappe rappresentative e strategie comunicative interne;
– nuclei generativi dello stress;
– posizione ed impostazione mentale dei propri compiti, mansioni e responsabilità;
– Tecniche per aumentare la capacità di ascolto e di prevenzione dello stress;
– tecniche di rilassamento come innesco di energia positiva.

Convegni e giornate di studio
Le esigenze e la cultura manageriale delle aziende si modificano sensibilmente in questi anni: siamo di fronte alla necessità di dover offrire all’organizzazione ancor più conoscenza, competenza, informazione.
I nostri convegni e giornate di studio mirano proprio a questo: aprire un efficace fronte di stimolo e di ricchezza conoscitiva e formativa.
Spesso organizziamo tali eventi in collaborazione o per conto di enti, istituzioni, associazioni.

Per conoscere il nostro calendario, vi invitiamo a chiedere un aggiornamento all’indirizzo:

segreteria@albertorigato.it